Autocertificazione
Che cos'è
L'autocertificazione è la facoltà riconosciuta ai cittadini di sostituire i tradizionali certificati con delle proprie dichiarazioni sottoscritte.
Esistono due tipi di autocertificazione: la dichiarazione sostitutiva di certificazione, che permette di sostituire un certificato e la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che consente di autocertificare uno stato, un fatto, una qualità personale a diretta conoscenza dell'interessato.
La possibilità di presentare le autocertificazioni era prevista sin dal 1968, con la legge 15, ma solo negli ultimi anni , nell'ambito di un generale processo di semplificazione dei procedimenti amministrativi, la sua portata è stata estesa. Infatti, la legge 127 del 1997 (la cosiddetta legge Bassanini bis) e il DPR 403 del 1998 hanno aumentato gli stati , i fatti e le qualità personali che è possibile autocertificare.
L'intera disciplina delle autocertificazioni è contenuta oggi nel DPR 445 del 2000 (Testo unico sulla documentazione amministrativa), che ha come destinatari le pubbliche amministrazioni (compresi gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e le università), i gestori di servizi pubblici nei rapporti con gli utenti e i privati (che vogliano accettare documenti autocertificati).
Come si fa
Per sostituire i certificati, è sufficiente presentare una dichiarazione in carta semplice, firmata dall'interessato, senza autentica e senza bollo, che può essere inviata anche per fax, per posta o consegnata da un'altra persona. L'autocertificazione ha lo stesso valore del certificato o dell'atto che sostituisce sia per quanto riguarda il suo contenuto che per quanto riguarda la validità temporale.
La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà va fatta davanti al dipendente addetto o sottoscritta e presentata insieme alla fotocopia non autenticata del documento d'identità del sottoscrittore.
Che cosa è possibile autocertificare
È possibile presentare dichiarazioni sostitutive per tutti gli stati, i fatti e le qualità personali dell' interessato o di cui egli abbia conoscenza. Non si possono autocertificare: i certificati medici, sanitari, veterinari, di origine e di conformità CE, di marchi e brevetti. Si possono autocertificare con dichiarazioni sostitutive di certificazioni:
- il luogo e la data di nascita;
- la residenza;
- la cittadinanza;
- il godimento dei diritti civili e politici;
- lo stato civile;
- lo stato di famiglia;
- l'esistenza in vita;
- la nascita del figlio, morte del coniuge, del genitore, del figlio;
- la posizione riguardo agli obblighi militari;
- i titoli di studio o la qualifica professionale posseduta;
- gli esami sostenuti;
- i titoli di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualifica tecnica;
- l'iscrizione in albi o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
- il reddito, la situazione economica;
- l'assolvimento degli obblighi contributivi;
- il possesso e il numero di codice fiscale, di partita IVA e tutti i dati presenti nell'anagrafe tributaria inerenti all'interessato;
- lo stato di disoccupazione;
- la qualità di studente, di casalinga, di pensionato;
- l'assenza di condanne penali e, in generale, la propria posizione giuridica (ad esempio, essere legale rappresentante, tutore, curatore,non essere fallito).
Si possono autocertificare con dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà:
- i fatti, le qualità personali e gli stati a conoscenza del diretto interessato, anche se relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza (ad esempio, si può dichiarare di essere erede o affittuario di un appartamento);
- la conformità all'originale della copia di un documento (ad esempio, di un titolo di studio o di servizio);
- tutti i dati contenuti nella carta d'identità o in un altro documento di riconoscimento non scaduto hanno lo stesso valore dei certificati corrispondenti. Quindi, per attestare il nome, il cognome, la data di nascita o la residenza è sufficiente l'esibizione del documento di riconoscimento.
Chi può fare l'autocertificazione
Possono fare l'autocertificazione:
- i cittadini italiani;
- i cittadini dell'Unione Europea;
- i cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia, ma solo per i dati verificabili presso le pubbliche amministrazioni italiane.
Quando una persona non può rendere una dichiarazione per ragioni di salute, un parente prossimo (il coniuge, il figlio o un altro parente fino al terzo grado) può farlo al suo posto, davanti a un pubblico ufficiale che ne accerti l'identità.
Diritti e doveri
È un dovere delle amministrazioni pubbliche accettare le autocertificazioni. Il dipendente pubblico che non accetta l'autocertificazione viola, quindi, un dovere di ufficio e può essere soggetto a sanzioni disciplinari e penali a causa di questo rifiuto. Le amministrazioni sono tenute a verificare che quanto dichiarato dal cittadino sia vero.
In caso di dichiarazione falsa, il cittadino può subire una condanna penale e perdere gli eventuali benefici ottenuti con l'autocertificazione.
Documenti allegati
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